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In tema di reati contro il patrimonio, sussiste l'aggravante della minorata difesa, nell'ipotesi di truffa commessa attraverso la vendita di prodotti "on-line", poiché, in tal caso, la distanza tra il luogo ove si trova la vittima e quello in cui, invece, si trova l'agente determina una posizione di maggior favore di quest'ultimo, che può facilmente schermare la sua identità, fuggire e non sottoporre il prodotto venduto ad alcun efficace controllo preventivo da parte dell'acquirente. È quanto si legge nella sentenza della Cassazione del 26 gennaio 2022, n. 2902.
La vicenda processuale segue, come anticipato, alla sentenza con cui la Corte di appello aveva confermato la responsabilità di un uomo in relazione ad una serie di truffe consumate attraverso l'offerta in vendita di beni su piattaforme web. La Corte d’appello non riteneva sussistente l'aggravante della minorata difesa in tenuto conto della natura "non circostanziale", ma "costitutiva" del reato di truffadella contrattazione telematica.